Un viaggio all’interno del museo dell’ex Manicomio di Volterra per svelare i segreti dei graffiti del LIBRO DI PIETRA di Fernando Nannetti, alias NOF4: uno dei capolavori dell’ART BRUT
Il nostro percorso ci porterà alla scoperta e ci farà capire la storia di uno dei manicomi più grandi d’Italia, un villaggio manicomiale vero e proprio, con oltre 40 padiglioni e 4000 pazienti. Ne ripercorreremo la storia dalla sua fondazione, alla fine del XIX secolo, fino alla chiusura a seguito della Legge Basaglia, nel 1978. Per quasi un secolo le persone con disturbi psichici sono state considerate irrecuperabili e socialmente pericolose, per cui erano allontanate dalla società, celate alla vista, emarginate e rinchiuse nei manicomi. Così le loro esistenze sono state per lo più dimenticate e le loro storie consegnate all’oblìo.
Per ridare voce a queste storie dimenticate conosceremo da vicino la vicenda di un “ospite” molto particolare del manicomio, Fernando “Oreste” Nannetti, alias NOF4, rinchiuso all’interno del Padiglione giudiziario Ferri nel 1958 pur non avendo commesso alcun reato grave. I graffiti del suo Libro di Pietra sono considerati un capolavoro dell’Art Brut: NOF4 comunicava con il mondo incidendo con la fibbia del suo panciotto i muri del manicomio e in dieci anni ha inciso più di 400.000 tra parole e disegni, per gridare al mondo la sua voglia di dignità e il suo bisogno di riscatto. Quello che a un occhio disattento poteva sembrare solo lo sfogo di un uomo disturbato si è rivelato essere in realtà un messaggio artistico colmo di significati poetici e politici ed è oggi unanimemente considerato un’opera d’arte.
Capiremo insieme la sua espressione artistica e la grande dignità che Nannetti rivendicava per sé e per tutti gli altri pazienti del manicomio, con i quali non era solito socializzare, ma per i quali nutriva rispetto e in nome dei quali ha deciso di lasciare al mondo la sua testimonianza.
Il museo è allestito nei locali dell’ex Manicomio e vi sono conservati molti oggetti che ci ricordano le condizioni di vita spesso miserevoli di queste persone. Inoltre, grazie alla paziente e meritevole opera di un gruppo di volontari della ONLUS Inclusione Graffio e Parola, che hanno staccato dai muri i graffiti, sarà possibile ammirare da vicino i pensieri di NOF4 incisi nella pietra.
Un viaggio interiore per comprendere meglio quanto possa essere sottile il confine tra arte e follia e quanto arbitrariamente si sia scelto in passato di considerare “pazzo” chi non era allineato e che oggi probabilmente sarebbe considerato solo anticonformista.
In collaborazione con la ONLUS Inclusione Graffio e Parola. Le tariffe sono da concordare in base al numero dei partecipanti